Pensiero sulle letture del giorno
Prima Lettura
Dal libro del profeta Osea (Os 6,1-6)
«Venite, ritorniamo al Signore:
egli ci ha straziato ed egli ci guarirà.
Egli ci ha percosso ed egli ci fascerà.
Dopo due giorni ci ridarà la vita
e il terzo ci farà rialzare,
e noi vivremo alla sua presenza.
Affrettiamoci a conoscere il Signore,
la sua venuta è sicura come l’aurora.
Verrà a noi come la pioggia d’autunno,
come la pioggia di primavera che feconda la terra».
Che dovrò fare per te, Èfraim,
che dovrò fare per te, Giuda?
Il vostro amore è come una nube del mattino,
come la rugiada che all’alba svanisce.
Per questo li ho abbattuti per mezzo dei profeti,
li ho uccisi con le parole della mia bocca
e il mio giudizio sorge come la luce:
poiché voglio l’amore e non il sacrificio,
la conoscenza di Dio più degli olocàusti.
Salmo Responsoriale
Sal 50
Voglio l’amore e non il sacrificio
Pietà di me, o Dio, nel tuo amore;
nella tua grande misericordia
cancella la mia iniquità.
Lavami tutto dalla mia colpa,
dal mio peccato rendimi puro.
Tu non gradisci il sacrificio:
se offro olocàusti, tu non li accetti.
Uno spirito contrito è sacrificio a Dio;
un cuore contrito e affranto tu, o Dio, non disprezzi.
Nella tua bontà fa’ grazia a Sion,
ricostruisci le mura di Gerusalemme.
Allora gradirai i sacrifici legittimi,
l’olocàusto e l’intera oblazione.
Vangelo
In quel tempo, Gesù disse ancora questa parabola per alcuni che avevano l’intima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri:«Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l’altro pubblicano.
Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: “O Dio, ti ringrazio perché non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte alla settimana e pago le decime di tutto quello che possiedo”.
Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: “O Dio, abbi pietà di me peccatore”.
Io vi dico: questi, a differenza dell’altro, tornò a casa sua giustificato, perché chiunque si esalta sarà umiliato, chi invece si umilia sarà esaltato».
“Dimmi come preghi e ti dirò chi sei”. In realtà qualsiasi azione, ad una analisi competente e approfondita , può essere rivelatrice del modo di concepire la vita, ma nella preghiera personale, quando non si è preoccupati di salvaguardare la propria immagine o di dover dimostrare qualcosa, è possibile riconoscersi come si è veramente. Il fariseo che prega nel tempio nel vangelo odierno quasi sicuramente manteneva quell’atteggiamento di sicurezza e di senso di superiorità rispetto agli altri in qualsiasi altro momento, in questo favorito dalla convinzione farisaica che il rispetto puntuale di ogni parte della legge fosse la garanzia assoluta di essere nel giusto. Le parole pronunciate dal fariseo esprimono proprio questa convinzione: non rubo, rispetto la legge, non commetto adulterio, digiuno e pago le decime come prescritto e quindi sono a posto; mi sono guadagnato la salvezza con le mie sole forze.Quando ci si trova al cospetto di Dio non c’è atteggiamento più scorretto di questo perché rivelatore di una sbagliata concezione di se stessi, la mancanza di percezione della propria condizione di creatura mortale. Dio predilige i poveri e gli umili perché si trovano nella condizione interiore ed esteriore più favorevole ad accogliere la salvezza. Il pubblicano, al cospetto di Dio, non ha meriti da mettere sul piatto della bilancia, non ha argomenti da apporre a proprio favore, pienamente consapevole della miseria della propria condizione. Non giudicate e non sarete giudicati ci dice Luca nel suo Vangelo, dove il non sarete giudicati intende da Dio. Anche se è materialmente impossibile non giudicare, anzi doveroso farlo per poter riconoscere le azioni sbagliate e poterle evitare, il suggerimento a non farlo suggerisce di non credere troppo nel nostro giudizio perché noi non conosciamo esattamente cosa porta una persona a compiere certe azioni. La domanda che dovremmo sempre porci ogni qual volta ci troviamo nella condizione di giudicare è: ma io come mi sarei comportato se le vicende della vita mi avessero messo nelle sue stesse condizioni. Sarei stato migliore o peggiore? E sono proprio sicuro che in questo momento io non stia facendo la stessa cosa e forse ancor più grave in relazione a un altra situazione? Vedo la sua pagliuzza e non mi accorgo della mia trave. Soltanto Dio possiede una visuale completa e è in grado di scrutare in profondità nell’interiorità umana e solo il suo giudizio è veramente giusto.
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