Pensiero sulle letture del 1 giugno
Prima Lettura
Dagli Atti degli Apostoli (At 1, 12-14)
[Dopo che Gesù fu assunto in cielo, gli apostoli] ritornarono a Gerusalemme dal monte detto degli Ulivi, che è vicino a Gerusalemme quanto il cammino permesso in giorno di sabato.
Entrati in città, salirono nella stanza al piano superiore, dove erano soliti riunirsi: vi erano Pietro e Giovanni, Giacomo e Andrea, Filippo e Tommaso, Bartolomeo e Matteo, Giacomo figlio di Alfeo, Simone lo Zelota e Giuda figlio di Giacomo.
Tutti questi erano perseveranti e concordi nella preghiera, insieme ad alcune donne e a Maria, la madre di Gesù, e ai fratelli di lui.
Salmo Responsoriale
Dal Salmo 86
Salvami, Signore, per la tua misericordia.
Sui monti santi egli l’ha fondata;
il Signore ama le porte di Sion
più di tutte le dimore di Giacobbe.
Di te si dicono cose gloriose, città di Dio!
Si dirà di Sion: «L’uno e l’altro in essa sono nati
e lui, l’Altissimo, la mantiene salda ».
Il Signore registrerà nel libro dei popoli:
«Là costui è nato».
E danzando canteranno:
«Sono in te tutte le mie sorgenti».
Vangelo
In quel tempo, stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala.Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!». E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé.
Dopo questo, Gesù, sapendo che ormai tutto era compiuto, affinché si compisse la Scrittura, disse: «Ho sete». Vi era lì un vaso pieno di aceto; posero perciò una spugna, imbevuta di aceto, in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. Dopo aver preso l’aceto, Gesù disse: «È compiuto!». E, chinato il capo, consegnò lo spirito.
Era il giorno della Parasceve e i Giudei, perché i corpi non rimanessero sulla croce durante il sabato – era infatti un giorno solenne quel sabato –, chiesero a Pilato che fossero spezzate loro le gambe e fossero portati via. Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe all’uno e all’altro che erano stati crocifissi insieme con lui. Venuti però da Gesù, vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati con una lancia gli colpì il fianco, e subito ne uscì sangue e acqua.
Il valore di questo tempo lo ritroviamo nella parola stessa che lo definisce:
abbiamo la possibilità di approfondire la vita ordinaria di Gesù facendo una lettura continua dei vangeli che la liturgia ci proporrà giorno dopo giorno;
c’è un invito a dare un ordine alla vita, decidendo quali sono le cose essenziali e necessarie che riguardano la relazione con Dio che vorremmo entrassero a far parte della nostra giornata, con una certa buona abitudine, come già facciamo per tanti bisogni primari: mangiare, dormire, coltivare relazioni ecc.;
abbiamo la possibilità di dare un ritmo alla vita dello spirito inserendo alcuni momenti che diventano appuntamenti con il Signore vissuti con gratuità, dove lì sappiamo che Egli ci aspetta (potrebbe essere lo scegliere di partecipare una volta alla settimana alla Messa feriale, individuare un modo e un luogo in cui vivere la carità con fedeltà, farsi accompagnare da una guida spirituale, accedere al sacramento del Perdono…spazio alla fantasia.
È bello e provvidenziale che il Tempo Ordinario ricominci con la memoria di Maria Madre della Chiesa: ci ricorda che nel nostro cammino di fede non siamo soli, ma con noi c’è una comunità, un popolo, un’umanità che percorre la stessa strada e c’è Maria, la Madre a cui, dalla croce, Egli ha affidato il discepolo amato, tu che stai leggendo.
In questo mese forse abbiamo riscoperto la preghiera del rosario a cui possiamo dare una continuità nei modi che ci sono possibili: teniamo viva la sua presenza, così come lo è stata per i discepoli agli inizi della Chiesa.
Guardando a Maria e affidandoci alla sua intercessione ci è possibile accogliere Gesù e la sua Parola Viva che ci chiama alla gioia.
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