Edelon e la porta straordinaria
LA FESTA FINALE
Un grandissimo grazie a tutti per queste bellissime due settimane di grest vissute insieme. Continuiamo a fare spazio a Gesù nel nostro cuore, a non restare indifferenti, a non aspettare che gli altri facciano il primo passo per accogliere chiunque incontreremo.
10° giorno: Uscire
Marco 16:15-18 : Gesù disse loro: Andate in tutto il mondo
Questa non è la fine dell’avventura, ma una ripartenza! Uscire dalla porta significa infatti tornare nelle strade di tutti i giorni e portare a tutti la forza di Eleos. Uscire dai nostri orizzonti, dai nostri pregiudizi, dalle nostre chiusure, insieme a Gesù, verso tutti per continuare a camminare sulle strade della vita
9° giorno: TUTTI INSIEME
Oggi tutti a Pratissolo per una mega giornata di giochi insieme!
8° giorno: Farsi prossimo
Mt 25, 31-40 : ho avuto fame e mi avete dato da mangiare
Quando mi è capitato di dar da mangiare o dar da bere a Gesù? Ogni volta in cui mi sono fatto prossimo, mi sono avvicinato a qualcuno, ho preso per primo l’iniziativa di mettermi accanto a qualcuno che aveva sete e fame non solo di acqua e cibo ma anche di amore, di affetto, di ascolto. Farsi prossimo è come… essere un regalo per gli altri!
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7° giorno: Andare oltre
Gv 8,1-11 : Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più
Gesù nell’ adultera non vede tanto il male che ha commesso in passato, ma il bene che potrà compiere in futuro, per Gesù la persona vale sempre di più del male che ha compiuto, Gesù riesce a guardare oltre, a guardare lontano…
Quante illusioni ottiche abbiamo delle persone e delle situazioni che viviamo!
6° giorno: Perdonare
Lc 15,11-32 : il padre lo vide, gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò
Il padre, prima ancora di sentire la richiesta di perdono del figlio, gli corre incontro, lo abbraccia e lo bacia, lo vede quando è ancora lontano perché è sulla porta ad aspettarlo da tempo: Dio padre è sempre lì sulla porta, pronto ad abbracciarci e a perdonarci anche quando non lo meritiamo. Lui ci ama per primo, gioca sempre di anticipo, ci ama prima che siamo noi ad amarlo: questa parabola è il racconto del cuore di Dio.
“Grazie Signore perché mi sei corso incontro e mi hai abbracciato quando…..”
5° giorno: Prendersi cura
Lc 10, 25-37 : si prese cura di lui
Il samaritano, pur essendo in viaggio , pur avendo una meta da raggiungere, forse un appuntamento importante , trova il tempo per fermarsi, per prendersi cura dell’ uomo solo e ferito, perché si avvicina, ne ha compassione cioè vede che è come lui e soffre insieme a lui.
Pensiamo ad una persona che si è presa cura di me e a cosa ha fatto in particolare.
Di chi io potrei prendermi cura e cosa potrei fare?
4° giorno: Responsabilità
Mt 25,14-30 : A uno diede cinque talenti, a un altro due, a un altro uno, secondo le capacità di ciascuno
Il Signore non è più sulla terra e ha dato a noi suoi discepoli il compito di far fruttare i suoi beni che ci ha lasciato dandoci completa fiducia: essere responsabili significa rispondere alla fiducia ricevuta donando a nostra volta quello che abbiamo ricevuto, con la disponibilità a rischiare di perdere qualcosa.
Proviamo a pensare una “cosa bella di sé da donare agli altri”.
3° giorno: Costanza
Mt 1,18-25: Padrone, lascialo ancora quest’anno, finché gli avrò zappato attorno e avrò messo il concime
Un albero da frutta che non fa frutti non ha senso, andrebbe tagliato. Ma c’è una voce che si leva. “lascialo ancora quest’anno”. La pazienza, la costanza, al fedeltà, la speranza sono anzitutto caratteristiche di Dio.
Il Signore è sempre disponibile ad attenderci, rispetta i nostri tempi, ha pazienza quando non siamo ancora pronti a dare frutti. Gesù si prende cura di noi “zappando e concimando” intorno a noi. Chi è che ha pazienza con me? Che mi aspetta, che spera su di me, che non mi molla….
2° giorno: Sognare
Mt 1,18-25: Giuseppe , figlio di Davide non temere
Giuseppe aveva un sogno, quello di sposarsi con Maria. Ad un certo punto questo sogno sembra guastarsi. Giuseppe si rassegna e fa un passo indietro, continuando a volere bene a Maria cercando di non metterla nei guai. Succede però che in sogno viene incoraggiato da un angelo di Dio a non lasciare Maria, ma a prenderla con sé, sarà davvero sposo e papà: Dio non rovina i nostri sogni più veri, ma li fa diventare più grandi e quando ci chiede tanto (come a Giuseppe) è per donarci ancora di più.
Giuseppe capisce questo, si fida e prende con sé Maria, fa diventare suo il sogno di Dio, mette il suo sogno nel sogno di Dio.
Proviamo a pensare ad un sogno per la nostra vita: si mescolerà a quello di Dio, AMATEVI GLI UNI GLI ALTRI COME IO VI HO AMATO e ne verrà trasformato.
1° giorno: Accogliere e camminare insieme
Lc 10, 1-9: li inviò a due a due
72! Quanti erano i discepoli che Gesù invia ad annunciare la buona notizia!
Probabilmente non si conoscevano tutti, probabilmente non andavano tutti d’ accordo, forse anche all’ interno di ogni “coppia” inviata c’era qualche problema, qualche antipatia… Gesù ne chiama tanti, vede in ciascuno del buono. Gesù non manda nessuno da solo: il Vangelo lo si annuncia con la vita prima che con le parole, infatti Gesù non si sofferma su cosa devono dire, ma su come devono essere; come il Signore ci vuol bene lo si vede dal come ci vogliamo bene tra noi; non ci si salva da soli, (per poter diventare “mastri di chiave”) è necessario camminare insieme, scoprendo le qualità nascoste dei nostri compagni di viaggio, lasciandoci alle spalle pregiudizi ed antipatie, accogliendo gli altri per quello che sono.
Anche noi da come in questi giorni ci accoglieremo e da come saremo capaci di camminare insieme potremo essere dei piccoli missionari