GMG – Cracovia 2016

Domenica 31 luglio

ore 10 S.Messa con Papa Francesco

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I giovani della pieve, che stanno vivendo la GMG a Cracovia, sono quasi giunti al termine del loro cammino. Questa notte hanno partecipato alla veglia che si conclude questa mattina con la messa celebrata da papa Francesco. Nella prima settimana hanno sperimentato l’ospitalità degli abitanti di kietrz e soprattutto dei giovani coi quali hanno condiviso le loro giornate tra balli, cori, bagni in piscina, tornei sportivi e preghiere.
Con la seconda settimana i nostri giovani hanno iniziato la “vera” GMG, più intensa e finalizzata a un maggiore incontro con se stessi. Hanno incontrato anche tanti altri giovani con culture e modi di vivere la fede differenti, condividendo con questi momenti di preghiera.

Signore stai accanto ai ragazzi che sono alla giornata mondiale della gioventù a Cracovia perché possano comprendere la magnanimità di Dio e possano portare alla comunità una testimonianza vera di misericordia, affinché si possano abbattere muri e costruire ponti.(don Paolo)
Preghiamo per tutti i giovani perché non si chiudano sui divani della pigrizia o dell’indifferenza, ma possano aprire le porte della misericordia.(Chiara)

Sabato 30 luglio

Veglia di preghiera con Papa Francesco
Il Papa scuote i giovani presenti al Campus Misericordiae, fuori Cracovia, dal torpore e dal divano, invitandoli a mettersi in cammino, ora che sono anche consapevoli della realtà del dolore e della guerra. Basta città dimenticate. Niente giustifica il sangue di un fratello, niente è più prezioso della persona che abbiamo accanto.
Da giovani del divano a giovani con le scarpe, “meglio ancora con gli scarponcini calzati”, per andare per le strade seguendo la pazzia del nostro Dio che ci insegna a incontrarlo nell’affamato, nell’assetato, nel nudo, nel malato, nell’amico che è finito male, nel detenuto, nel profugo, nel migrante. Giovani con le scarpe per lasciare un’impronta nella storia, per difendere dignità e libertà che altri vorrebbero costringere in spazi limitati e ristretti.
“Cari giovani – ha detto Bergoglio – noi non siamo venuti al mondo per vegetare, per passarcela comodamente. Siamo venuti per lasciare un’impronta”, per essere protagonisti nella storia. E poi ha ammonito da vecchie e nuove droghe, anche “quelle socialmente accettate che finiscono per renderci schiavi. Le une e le altre ci tolgono la libertà”.  Invece, se si cammina “su strade mai sognate e nemmeno pensate, capaci di contagiare gioia, quella gioia che nasce dall’amore di Dio”, la gioia che lascia nel tuo cuore ogni gesto, ogni atteggiamento di misericordia. Poi il riferimento ai ponti e ai muri, fraternità, (“la nostra risposta alla guerra”), alla fratellanza, alla condivisione, alla comunione, alla famiglia. Infine l’invito a darsi la mano, per “questo ponte primordiale”, ha detto Francesco. “È il grande ponte fraterno, e possano imparare a farlo i grandi di questo mondo, ma non per la fotografia, bensì per continuare a costruire ponti sempre più grandi. C’è tempo ancora per una domanda per i tanti giovani che ascoltano in silenzio. “Ci stai? Cosa rispondono le tue mani e i tuoi piedi al Signore, che è via, verità e vita?”. La risposta spetta a ciascuno di noi.

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Venerdì 29 luglio

Terza catechesi e Via Crucis con Papa Francesco
“Il perdono è l’unica via per essere liberi dall’odio. Scegliete sempre e comunque la via del perdono che è la più faticosa ma la più leggera”. Ha esordito così, monsignor Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna, il suo dialogo con i 3.000 giovani italiani radunati nella parrocchia di Szczepanow. “Per disinquinare il mondo dall’odio servono misericordia e perdono”. Sveva di Campagnola domanda invece al Vescovo se il mondo dovrà sempre convivere con l’odio. “Purtroppo si- dice Zuppi- l’importante è che il male non entri dentro di noi. Per fare questo non dobbiamo omologarci, occorre rifiutare l’indifferenza, non vedere nell’altro il nemico. Voi avete la responsabilità di fare crescere l’Europa, per questo bisogna imparare a essere cittadini europei, uscite dalle periferie esistenziali e diventate globali. Solo così potrete costruire un futuro diverso”.
La sera Papa Francesco ci ha invitato a seminare speranza e a diventare protagonisti nel servizio. «Nell’accoglienza dell’emarginato che è ferito nel corpo, e nell’accoglienza del peccatore che è ferito nell’anima, si gioca la nostra credibilità come cristiani». Il Papa ha ripetuto due volte questo passaggio al termine della Via Crucis al parco Blonia. E ha aggiunto, e «non nelle idee». «Se uno che si dice cristiano non vive per servire – ha spiegato – non serve per vivere. Con la sua vita rinnega Gesù Cristo».

Giovedì 28 luglio

Seconda catechesi e accoglienza del Papa
Stamattina abbiamo avuto la fortuna di ascoltare le parole del vescovo di Bergamo Francesco Beschi che ha risposto in modo coinvolgente alle domande di noi giovani, chiarendo il significato della parola “misericordia”. Dopo aver celebrato la S.Messa e aver degustato il “delicato” e “fine” sapore del pranzo, siamo andati al parco di Blonia per salutare tutti insieme il Papa. In un mosaico di bandiere e culture lo abbiamo accolto con canti e balli per poi ascoltare il suo messaggio.
“Non siate pensionati dentro, ma giovani attivi che credono nel cambiamento del mondo” Papa Francesco.
Compagna fedele della giornata è stata la pioggia, che ha appesantito le nostre mantelle ma non ha reso questo cammino meno entusiasmante.” (GLucia, Elisa, Costanza e Chiara)

Mercoledì 27 luglio

Pellegrinaggio italiano al Santuario della Divina Misericordia, di S. Giovanni Paolo II e Festa degli Italiani
Giornata dedicata agli italiani, durante la quale abbiamo incontrato e conosciuto centinaia di migliaia di nostri connazionali (più di 80.000 !), in una festa che ha saputo esprimere un’Italia unita, che spesso, di questi tempi, ci appare un pò lontana. Noi giovani, attraverso la nostra voglia di esserci e di volerci divertire insieme, che ci vengono anche dalla nostra fede, abbiamo dimostrato di essere un popolo unito, nonostante le diverse usanze e i diversi costumi. Questo a ricordarci che noi italiani siamo stati in grado di creare ponti fra persone radicalmente diverse e tutto questo in questi tempi di paura è di grande valore ed importanza. Lo stesso Papa Francesco ci ha proprio ricordato che è costruendo ponti che si può creare un mondo di pace, perchè solo così si abbattono tutti i muri, anche quelli più insormontabili che generano solo odio.
Costruiamo ponti, abbattiamo i muri, per un futuro migliore contro ogni tipo di xenofobia, che purtroppo ha caratterizzato l’ultimo secolo e che rischia di caratterizzare anche il presente.
Riempiamoci di “voglia di vivere” e sempre citando il Santo Padre “facciamo sentire il nostro chiasso” (Giovanni, Filippo)

Martedì 26 luglio

Giorno della Memoria. “E perfino dalla sofferenza si può attingere forza.” (Etty Hillesum)
Oggi abbiamo visitato il campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau ripercorrendo i luoghi dove si è compiuto il più grande genocidio dell’umanità.
Abbiamo accompagnato la visita con la preghiera e con le testimonianze di coloro che non hanno abbandonato la fede nonostante le sofferenze vissute all’interno del campo. Queste persone sono esempi di un amore capace di non farsi sopraffare dall’odio. Hanno saputo mantenere dentro di sè l’umanità e la capacità di aiutare il prossimo.
Nel pomeriggio ci siamo spostati a Cracovia dove abbiamo partecipato alla S.Messa di apertura della GMG con tutti gli altri giovani del mondo.
“L’odio non è forza creativa; solo l’amore crea.” (Massimiliano M. Kolbe) 
(Laura C., Ester, Giulia Z., Beatrice)

Lunedì 25 luglio

Giorno del Mandato.
Il giorno del tanto odiato addio, è arrivato. Oggi a malincuore abbiamo lasciato la cittadina di Kietrz.
Dopo un breve momento di preghiera e di ringraziamento a don Szymon, ai volontari che ci hanno accompagnato in questi giorni e alle famiglie che ci hanno calorosamente ospitato, abbiamo dato il nostro saluto con la speranza un giorno di poterci rivedere. Passati questi attimi di malinconia ci siamo diretti alla volta di Szczepanòw, dove siamo stati accolti a braccia aperte dalla comunità di Przyborow e dove ci siamo risistemati nelle nuove famiglie. Dopo aver vissuto insieme un momento di preghiera ci siamo dati la buonanotte per prepararci al meglio per un altro giorno di questa splendida esperienza #vivalagmg#vivalapolonia. (Filippo, Gabriele, Leonardo, Luca)

 

 

Domenica 24 luglio

Giorno della Famiglia.
L’ ultimo giorno della nostra permanenza a Kietrz, un paese piccolo ma capace di donare tante emozioni e tanto amore, é iniziato con una S.Messa di rigraziamento alla comunità, splendida compagna di viaggio, e alle famiglie, artefici di tutto l’affetto ricevuto. Nel pomeriggio abbiamo dedicato il nostro tempo a queste ultime, per un caloroso saluto insieme. La giornata si é sviluppata in oratorio, cantando e ballando; abbiamo infatti consolidato i legami di amicizia, già forti. Il culmine della serata è avvenuto con il gesto più importante: abbiamo donato ai volontari e ai membri delle famiglie un braccialetto, che ricorda il tricolore, e una piccola preghiera, quasi come un voler dire “ricordati di me, io lo farò.” Le nostre voci si sono unite in un unico canto, con sfumature polacche e italiane, che hanno concluso questa bellissima avventura con loro. Li porteremo sempre nel cuore, hanno saputo donarci tanta accoglienza e farci sentire come a casa nostra, tutti insieme, stretti in un unico abbraccio.
Dziękuję Kietrz!. (Margherita Albi e Margherita Armani)

 

Sabato 23 luglio

Giorno della Comunità.
Oggi siamo andati insieme ai volontari di Kietrz a Opole, città sede della diocesi, dove abbiamo incontrato tutti i ragazzi ospiti delle varie comunità appartenenti ad essa. Nella mattina ci siamo recati al monte di Sant’Anna a celebrare la S.Messa tutti insieme, mentre al pomeriggio abbiamo preso parte al corteo di tutti i giovani sfilando per il centro e sventolando bandiere italiane, polacche e un pò di tutto il mondo. La marcia ci ha condotti ad un grande parco dove tra musica e preghiera abbiamo trascorso il resto della serata. È stata sicuramente una giornata impegnativa, ma che ci ha fatto pregustare quello che sarà la settimana prossima la GMG vera e propria; con cori fatti insieme ai ragazzi francesi e polacchi abbiamo colto lo spirito di questo gemellaggio. (Samuele e Fabio)

Venerdì 22 luglio

Giorno della Misericordia, protagonista Maria di Magdala.
Questa mattima dopo la S. Messa insieme ai ragazzi di Kietrz abbiamo intrapreso una Via Crucis attraverso la città facendo tappa in luoghi significativi per la comunità. Come prima tappa abbiamo visitato una ludoteca per bambini disabili. Qui abbiamo interpretato alcuni brani del vangelo attraverso disegni insieme ai bimbini. Prima del pranzo in loro compagnia abbiamo cantato e ballato la canzone della felicità. È stata un’esperienza molto forte, grazie anche alla loro capacita di renderci felici con un solo sorriso di riconoscenza. Un’altra stazione molto significativa è stato un centro di accoglienza per ragazze disabili, gestito da suore. Qui abbiamo cantato e ballato insieme portando un po’ di allegria. Queste prime due stazioni ci hanno fatto capire quanto l’integrazione verso gli ultimi sia importante per una comunità. Infine abbiamo raggiunto un convento di suore dove abbiamo recitato la Coroncina alla Divina Misericordia. Ci ha colpito molto la partecipazione di tutta la comunità ad ogni evento e la grande ospitalità di chi ci accoglie in casa. Ci siamo resi conto che ci stanno donando tutto quello che hanno, in particolare il loro amore. Questo è il vero significato del pellegrinaggio e della misericordia vissuta tutti i giorni. (Alice e Laura Z.)

 

Giovedì 21 luglio

Giorno della Cultura.
L’accoglienza delle famiglie polacche ci ha sicuramente sorpreso. Striscioni in italiano, canti, buffet di benvenuto e grigliate fanno festa, come se si stia festeggiando qualcuno che si attende da tanto tempo e che finalmente è giunto. Sono giovani i volontari che hanno organizzato queste giornate nelle diocesi polacche, ma il senso di ospitalità e accoglienza ha tanto da insegnare anche ai più grandi. La gioia di questo gemellaggio traspare in particolare dal modo in cui le famiglie ci hanno accolto nelle loro case.
“L’incontro è la cosa più importante” è la scritta sul bracciale che ci hanno regalato al nostro arrivo ed oggi è stato proprio così. Abbiamo pregato, ballato, giocato, mangiato insieme. Questa esperienza la porteremo sicuramente sempre nel nostro cuore

Martedì 19 luglio ore 22,45: partiti !!

Un gruppo di giovani della Pieve di Scandiano insieme a don Paolo, a frate Flavio, e agli educatori Davide, Chiara, Sara e Lucia è partito direzione Polonia per la XXXI Giornata Mondiale della Gioventù.
Piazzale Europa si è riempito come quando si assiste ai grandi eventi. I giovani partiti da Reggio insieme a loro ieri sera sono stati in tutto 800.  Sono attesi a Opole a partire dalle 15.00 di oggi. Altri 600 partiranno domenica prossima.
Sicuramente tutti sono carichi di aspettative e di domande in cerca di risposta, ma anche di curiosità di essere insieme in una esperienza tutta nuova lontano da casa.
Ma cosa possiamo aspettarci?

Un sussulto di protagonismo dei giovani. Troppo esclusi, troppo ai margini, troppo inascoltati, ma anche troppo sazi, viziati e indolenti.  La GMG è pellegrinaggio e comincia con un partire, un lasciare, un alzarsi in piedi. Papa Francesco al Giubileo dei ragazzi lo ha dichiarato con forza: “Gesù ci vuole in piedi!”.
Un intreccio di relazioni che travalicano i nostri ristretti confini. In tempo di Brexit oltremanica, nuovi muri che si innalzano e antichi campanilismi in casa nostra, l’incontro con i giovani di tutti i popoli della terra sarà una medicina. Porteremo a casa bandiere e magliette, ma soprattutto volti, nomi e storie da non dimenticare.
La gioia di scoprirci Chiesa, comunità dei discepoli del risorto. I giovani faticano a sentirsi dentro la Chiesa, preferiscono piuttosto starle accanto, senza appartenenze troppo definite. Non è contando chi sta dentro e chi fuori, ma camminando insieme, che ci scopriremo discepoli del Risorto e sperimenteremo la gioia di essere Chiesa.
Il soffio lieve dello Spirito che scalda i cuori, la voce del Padre che chiama, la presenza del risorto che rialza. Preghiamo perché in questi giorni si realizzi una vera esperienza di Dio, non straordinaria o eclatante, ma semplice e profonda.

Per loro dobbiamo pregare, perché abbiamo molto da aspettarci nei giorni della GMG e ancor di più al loro ritorno. (don Giordano Goccini)